
01 Giu Tutto ciò che devi sapere sul “poc a poc”
Se ti fermi a Minorca più di tre giorni non potrai fare a meno di sentire pronunciare la formula magica “poc a poc”.
Se divieni stanziale sarà anche per te come per gli autoctoni un intercalare, allo stesso modo del you know degli americani o del né dei milanesi. È di facile traduzione poc a poc ma la comprensione è più articolata. Poco a poco. Non fare oggi quello che può essere rimandato a domani? No. Chi va piano va sano e va lontano? No. Sapersi accontentare? Nemmeno.
Qual è il vero significato di poc a poc?
Gli argomenti di questo articolo
La campagna è da sempre vita e lavoro. Quel lavoro ha ritmi che non siamo noi a imporre. Un post lo posso scrivere fra un mese o questa notte. Il grano, come la vite o i pomodori, sono diversi.
C’è un tempo per seminare, un tempo per attendere, un tempo per raccogliere. Lo diceva bene Chance, il Peter Sellers giardiniere del tenero e fortemente ironico “Oltre il giardino”. Tempi che il contadino rispetta perché sa che la natura si muove poco a poco.
Poc a poc: il tempo della campagna e del mare
Minorca è una campagna e i suoi abitanti, già contadini per secoli, hanno imparato a rispettarne i tempi. Allo stesso modo il meraviglioso mare che la circonda detta i tempi delle risorse che ti vuole offrire. Non si pesca né si naviga tutti i giorni ma solo, nuovamente, quando la natura lo consente. Come per la semina e il raccolto.
Di nuovo poc a poc. Poc a Poc è così entrato nel DNA dei minorchini e, con andamento lento, entra in quello di chi sceglie di vivere qui. Ecco quello che Minorca mi ha fatto capire di sé. Ecco che mi ha anche fatto capire che seguendo i suoi tempi, che in realtà sono naturalmente i miei e quelli degli esseri umani, io vivo molto meglio.
Attenzione: il poc a poc potrebbe contagiare anche te.
Quando tornerai a casa non ti preoccupare se ti sentirai un po’ strano e ti verrà voglia di ritornare sulla terra dove il tempo trascorre con un ritmo diverso. Ti è piaciuto questo articolo? Condividilo sui social e seguici su Facebook e su Instagram.
Pingback:Una nuova vita a Minorca, Alessandro Castagna si racconta
Posted at 12:13h, 26 Luglio[…] alberghi aperti a tutti. L’isola si è mantenuta accogliente, con un suo ritmo, quel “poc a poc“ di cui è semplice innamorarsi. È vero, nei mesi estivi le spiagge sono più congestionate […]
Marco
Posted at 16:27h, 20 Novembreconfermo… il poc a poc è uno stile di vita, l’ho vissuta da turista Minorca e il primo poc a poc mi è arrivato da un bar, vista mare, per due negroni tempo attesa 25min con locale vuoto, al lamento, mi han detto poc a poc c’è il mare, sei in compagnia, goditela!!! ed è vero, abituato al ritmo di Milano, quel poc a poc ti ha fatto riassaporare il gusto del tempo, del tempo dedicato alle cose giuste, al sentire la brezza sulla pelle, godersi delle onde del mare, la compagnia dolce… infatti, dopo, i 25min sembravano 5 min, chi lo definisce “la voglia di non fare” il poc a poc io non la vedo cosi è la voglia di vivere, godersi i momenti… poi specie un’isola che ha la fortuna di avere mari diversi, un’ottima cucina e un clima fantastico!!! peccato solo per il lavoro, se si poteva lavorare da li, sarebbe stato il top!